La Chiesa matrice di Mandanici, dedicata a Santa Domenica V. e M. si trova nella parte bassa del paese, sorge sulla piazza duomo (meglio conosciuta dagli abitanti come «u ghianu chesa», in alcuni documenti settecenteschi risulta essere denominato «piano della matrice ecclesia»). È un edificio di antichissima
origine, a pianta basilicale a croce latina immissa. Il campanile, di probabile origine normanna, è adiacente alla navata sinistra e nelle carte catastali risulta un edificio a sé stante. Presenta tre navate, divise
da archi a tutto sesto sorretti da colonne con capitelli di ordine tuscanico. L'abside quadrangolare presenta un inconsueto balcone. Il soffitto della navata centrale presenta capriate lignee e cassettoni (XVIII secolo) mentre i soffitti delle navate laterali sono stati rifatti in cemento armato nel 1922.
L'origine del monumento è probabilmente risalente al periodo della conquista normanna, XII secolo. Ciò che è certo è sicuramente il fatto che la struttura è arrivata a noi profondamente mutata.
I documenti più antichi che attestano la presenza della chiesa di Santa Domenica «in flomaria Mandanichi» sono le collettorie pontificie risalenti al primo decennio del ‘300.

Il Campanile
Come detto precedentemente, il campanile viene considerato un edificio a parte. Si innalza su un arco a tutto sesto in tre livelli. La sommità presenta una cuspide ottagonale forata, aggiunta successivamente, contornata da quattro pinnacoli. Sulla cuspide vi è il globo crucigero «a quaddara», che regge un’ asta sulla quale vi è una bandiera segnavento e la croce (rimossa a giugno 2019, e ad oggi non ancora riposizionata). L’ultimo livello della torre campanaria ospita, tra le altre «a campana a longu» ossia la campana grande, e la campana dell’accordo. Sulla campana grande, oltre alla presenza di diverse iscrizioni in latino riportanti i nomi di chi si interessò della sua realizzazione, si notano le raffigurazioni di Santa Domenica, della Madonna Odigitria e di San Francesco di Paola, un martello mosso elettricamente batte su di essa le ore, mentre nelle occasioni di festa (giorno di Santa Domenica per esempio) il suono a slancio ("a longu") è permesso da una ruota dentata collegata tramite catena ad un motore elettrico. Il meccanismo di automazione è presente dall'inizio degli anni '80, mentre in precedenza le campane venivano suonate a mano.
Globo crucigero, bandiera, croce (Foto di Giuseppe Mano) |
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