martedì 10 maggio 2022

L'orologio.....

Intere generazioni sono cresciute con i rintocchi dell'orologio, tassativamente ogni quarto d'ora, per chi abita/abitava nelle vicinanze della matrice è forse un po' difficile prendere sonno, ma ci si fa l'abitudine. Da anni scandisce la vita paesana che va avanti. Da tempo immemore Mandanici dispone del suo "pubblico oriloggio", in alcuni documenti risalenti al '700 risulta che l'università di Mandanici spendeva una somma annuale per la manutenzione dell'orologio, presumibilmente meccanico (per approfondire consultare "Appuntamento a Mandanici nel 1747"  di A. Carpo). Del tipo di orologio che era presente agli inizi del '900, non abbiamo notizie. Verosimilmente doveva essere di tipo meccanico, ancora nel campanile sono conservati i contrappesi che lo facevano funzionare. Negli anni '50 - '60 l'amministrazione Fasti si interessò della sua  riparazione. Il sindaco Fasti spesso raccontava di essersi recato a Palermo, fino a quando non fu ascoltato non se ne andò dalla sala di attesa dell'ufficio al quale si era rivolto. L'orologio era indispensabile, i contadini che andavano a lavorare in campagna dovevano poter rendersi conto dell'orario. Poi arrivò l'idea di installare una sirena, che puntualmente suonava alle 16:30.  Il quadrante dell'orologio presentava numeri arabi, qualcuno ricorda anche che fosse lesionato. Arriviamo  così al 2000. Con quel restauro il quadrante venne sostituto con quello attuale, con i numeri romani. Nelle ore notturne, l'orologio era abbellito anche da una retroilluminazione (fino  a qualche anno fa).

Foto di Gabriele Ciatto

lunedì 9 maggio 2022

EVVIVA LA GRAN SIGNURA MARIA! PELLEGRINAGGIO A TINDARI 2022

Grande gioia a Mandanici  per il pellegrinaggio a Tindari, tradizione che riprende dopo la fine dello stato di emergenza. A causa della pandemia, che ha stravolto tutto, si sono saltate ben due edizioni del sentito evento (2020 e 2021). Quest'anno, per via della chiusura della matrice chiesa dovuta ad un distacco di intonaco avvenuto a dicembre 2021, la partenza e l'arrivo del pellegrinaggio sono avvenuti alla chiesa della SS. Trinità. Con grande felicità  e devozione verso la Madonna nera i pellegrini si sono incamminati per l'impervia strada di montagna, che varcando i Peloritani giugne sulla costa Tirrenica. Accompagnati, come sempre, dal suono del tamburo di Antonio Sturiale. Il pellegrinaggio ha origini molto antiche, la tradizione vuole che la devozione sia nata in seguito alla liberazione  da parte della Vergine da un'invasione di formiche rosse; motivo per cui i pellegrini vengono detti "fummiculari". Altra notizia che riguarda le origini della tradizione risale al '500. In tempo di Sant'Uffizio, potente inquisitore in Sicilia era l'arcivescovo di Patti  don Sebastian Bartolomeo. Le popolazioni si recavano da quest'ultimo in segno di rispetto e portavano delle offerte. Proprio durante il periodo dell'Inquisizione, Mandanici venne coinvolto in quei fatti, per la presenza di diversi aderenti alla dottrina luterana. Seguirà articolo di approfondimento. (Foto di Peppe Mano, rientro del pellegrinaggio, quartiere SS. Salvatore)

Il feudo della Zaffera

  Secondo una arcaica terminologia in uso fino alla fine dell’800 le terre infeudate venivano distinte in “Boschi” (terreni fertili e facilm...